Esperienze concrete, relazioni vere e gratificazioni sane per ritrovare equilibrio e benessere
“Quando torna dallo sport, non chiede mai il tablet.”
“Da quando va al laboratorio di ceramica, ha riscoperto la manualità.”
“Suona il pianoforte e finalmente ha qualcosa che lo appassiona anche senza schermo.”
Quando si parla di uso eccessivo della tecnologia, ci si concentra spesso su ciò che bisogna togliere.
Ma per aiutare i bambini a vivere un rapporto più sano con il digitale, è altrettanto importante offrire alternative reali, coinvolgenti e gratificanti.

E le attività extrascolastiche, se scelte con cura, possono essere un potente antidoto alla dipendenza da schermo.
Perché funzionano?
Perché:
- attivano il corpo e i sensi,
- creano relazioni concrete e significative,
- stimolano passione, impegno e appartenenza,
- soddisfano il bisogno di gratificazione in modo più profondo e duraturo.
Dove c’è esperienza vera, c’è meno bisogno di evasione virtuale.
Quali attività sono particolarmente efficaci?
1. Sport individuali o di squadra
- Migliorano la percezione corporea
- Allenano la disciplina e la resistenza
- Offrono una gratificazione progressiva
Danno al bambino la sensazione di “valere” anche fuori dallo schermo.
2. Attività artistiche e creative
- Disegno, pittura, ceramica, teatro, danza…
- Sviluppano l’immaginazione e la manualità
- Allenano alla concentrazione e all’espressione di sé
Restituiscono al bambino un tempo lento e personale.
3. Musica e canto
- Coinvolgono il corpo, l’ascolto, la memoria
- Richiedono costanza e allenano alla gratificazione differita
Insegnano il valore del percorso, non solo del risultato.
4. Laboratori scientifici, naturalistici, manuali
- Stimolano la curiosità concreta
- Rafforzano la capacità di osservare, ipotizzare, sperimentare
Fanno sentire il bambino parte di un mondo vivo e interessante.
Come scegliere l’attività giusta?
1. Osservare gli interessi veri del bambino
- Cosa lo incuriosisce?
- Cosa ripete spontaneamente?
L’attività deve parlare al suo desiderio, non solo rispondere a un’esigenza educativa.
2. Proporre esperienze nuove con leggerezza
Spesso serve provare più di una attività prima di trovare quella giusta.
Importante: non forzare, ma neppure rinunciare al primo “no”.
3. Valorizzare la costanza, non la performance
- “Che bello che ci sei andato anche oggi, anche se eri stanco.”
- “Mi piace vedere quanto ti impegni.”
La motivazione cresce se si sente vista.
4. Non usare l’attività come premio o punizione
Renderla parte della vita, non una merce di scambio rispetto al comportamento.
5. Integrare l’attività nella quotidianità familiare
Ascoltare i racconti, andare a vedere gli allenamenti, condividere l’esperienza.
Anche la partecipazione dei genitori fa la differenza.
Le passioni reali proteggono dalle dipendenze virtuali
Quando un bambino scopre il piacere di suonare, correre, creare, costruire, imparare,
non ha più bisogno di cercare tutto questo in un videogioco o in un video online.
Le attività extrascolastiche non sono solo “riempitivi”, ma spazi educativi profondi, che aiutano a costruire identità, autostima e relazioni sane.
E così, senza bisogno di divieti assoluti, il digitale torna ad occupare il suo posto: quello di uno strumento, non di un rifugio.
Nel prossimo articolo parleremo proprio dell’altro lato della medaglia: quando la tecnologia entra anche nelle attività extracurricolari, e come fare per mantenere un equilibrio anche in quei contesti.