Come costruire un fronte comune per guidare i bambini verso un uso critico e consapevole degli strumenti digitali
“Alla materna gli danno il tablet per calmarsi.”
“A scuola usano le LIM, ma a casa gli diciamo di spegnere gli schermi.”
“Non sappiamo più che regole seguire: ogni adulto dice una cosa diversa.”
L’educazione digitale non è (solo) responsabilità dei genitori.
E non può essere lasciata interamente alla scuola.
Serve un’alleanza educativa chiara, coerente e continua tra famiglia e istituzioni scolastiche, perché i messaggi siano armonici, e i bambini possano costruire un rapporto equilibrato e sano con la tecnologia.

Quando scuola e genitori remano nella stessa direzione, il bambino si sente sostenuto, orientato, al sicuro.
Perché scuola e famiglia devono collaborare su questo tema?
- Per dare un messaggio coerente, evitando contraddizioni e confusioni
- Per condividere osservazioni, segnalare eventuali difficoltà, trovare strategie comuni
- Per educare all’uso consapevole, non solo al divieto o all’utilizzo tecnico
- Per formare cittadini digitali, non solo utenti
Quali sono i rischi di un’educazione digitale disorganica?
1. Contraddizioni educative
Se a scuola si usa il tablet in modo libero e a casa è vietato,
il bambino non capisce più qual è il vero limite.
2. Sottovalutazione o eccesso di fiducia negli strumenti
Alcune scuole affidano molto alla tecnologia senza educare al suo uso.
Altre la evitano del tutto, senza insegnare a gestirla.
3. Mancanza di confronto tra adulti
Ogni famiglia gestisce in modo diverso l’uso degli schermi.
Senza un dialogo aperto, si moltiplicano le incomprensioni e i giudizi.
Cosa può fare la scuola?
1. Promuovere un uso attivo e critico della tecnologia
- Non solo passivo (video, presentazioni),
- ma anche creativo (coding, produzione di contenuti, ricerche guidate).
2. Definire regole d’uso chiare e condivise
Stabilire:
- quando e come si usa la tecnologia,
- per quali obiettivi,
- con quali limiti.
E comunicarlo in modo trasparente alle famiglie.
3. Coinvolgere i genitori in momenti di confronto e formazione
Serate tematiche, laboratori, incontri con esperti…
Aiutano a sentirsi parte di un percorso educativo comune.
4. Valorizzare la lettura, la scrittura a mano, il gioco analogico
La tecnologia può coesistere con attività fondamentali per lo sviluppo.
L’equilibrio è la chiave.
Cosa possono fare le famiglie?
1. Chiedere dialogo e chiarezza
- Qual è la politica digitale della scuola?
- Come si usano tablet, LIM, app?
Conoscere è il primo passo per collaborare.
2. Portare osservazioni e dubbi con spirito costruttivo
Non si tratta di criticare, ma di cercare insieme la soluzione migliore per i bambini.
3. Mantenere continuità tra casa e scuola
- Se a scuola si educa all’uso limitato, evitare un uso illimitato a casa.
- Se a scuola si promuove spirito critico, alimentarlo con dialoghi familiari.
L’educazione digitale è una responsabilità condivisa
In un mondo dove la tecnologia cresce più in fretta di quanto possiamo regolare,
serve un fronte comune, saldo e dialogante.
Non servono divieti assoluti o permissività disorientanti.
Serve una comunità educativa che ascolta, osserva, si interroga e cresce insieme.
Nel prossimo articolo parleremo proprio del ruolo delle attività extra-scolastiche: in che modo sport, arte, musica e laboratori possono contrastare gli effetti dell’eccesso di digitale e offrire ai bambini spazi reali di espressione e benessere.