Scuola e tecnologia: un’alleanza educativa tra docenti e famiglie

Come costruire un fronte comune per guidare i bambini verso un uso critico e consapevole degli strumenti digitali

“Alla materna gli danno il tablet per calmarsi.”
“A scuola usano le LIM, ma a casa gli diciamo di spegnere gli schermi.”
“Non sappiamo più che regole seguire: ogni adulto dice una cosa diversa.”

L’educazione digitale non è (solo) responsabilità dei genitori.
E non può essere lasciata interamente alla scuola.
Serve un’alleanza educativa chiara, coerente e continua tra famiglia e istituzioni scolastiche, perché i messaggi siano armonici, e i bambini possano costruire un rapporto equilibrato e sano con la tecnologia.

Scuola e tecnologia. Insegnante e alunni in aula di informatica
Credits: @zinkevych/Freepik

Quando scuola e genitori remano nella stessa direzione, il bambino si sente sostenuto, orientato, al sicuro.

Perché scuola e famiglia devono collaborare su questo tema?

  • Per dare un messaggio coerente, evitando contraddizioni e confusioni
  • Per condividere osservazioni, segnalare eventuali difficoltà, trovare strategie comuni
  • Per educare all’uso consapevole, non solo al divieto o all’utilizzo tecnico
  • Per formare cittadini digitali, non solo utenti

Quali sono i rischi di un’educazione digitale disorganica?

1. Contraddizioni educative

Se a scuola si usa il tablet in modo libero e a casa è vietato,
il bambino non capisce più qual è il vero limite.

2. Sottovalutazione o eccesso di fiducia negli strumenti

Alcune scuole affidano molto alla tecnologia senza educare al suo uso.
Altre la evitano del tutto, senza insegnare a gestirla.

3. Mancanza di confronto tra adulti

Ogni famiglia gestisce in modo diverso l’uso degli schermi.
Senza un dialogo aperto, si moltiplicano le incomprensioni e i giudizi.

Cosa può fare la scuola?

1. Promuovere un uso attivo e critico della tecnologia

  • Non solo passivo (video, presentazioni),
  • ma anche creativo (coding, produzione di contenuti, ricerche guidate).

2. Definire regole d’uso chiare e condivise

Stabilire:

  • quando e come si usa la tecnologia,
  • per quali obiettivi,
  • con quali limiti.
    E comunicarlo in modo trasparente alle famiglie.

3. Coinvolgere i genitori in momenti di confronto e formazione

Serate tematiche, laboratori, incontri con esperti…
Aiutano a sentirsi parte di un percorso educativo comune.

4. Valorizzare la lettura, la scrittura a mano, il gioco analogico

La tecnologia può coesistere con attività fondamentali per lo sviluppo.
L’equilibrio è la chiave.

Cosa possono fare le famiglie?

1. Chiedere dialogo e chiarezza

  • Qual è la politica digitale della scuola?
  • Come si usano tablet, LIM, app?
    Conoscere è il primo passo per collaborare.

2. Portare osservazioni e dubbi con spirito costruttivo

Non si tratta di criticare, ma di cercare insieme la soluzione migliore per i bambini.

3. Mantenere continuità tra casa e scuola

  • Se a scuola si educa all’uso limitato, evitare un uso illimitato a casa.
  • Se a scuola si promuove spirito critico, alimentarlo con dialoghi familiari.

L’educazione digitale è una responsabilità condivisa

In un mondo dove la tecnologia cresce più in fretta di quanto possiamo regolare,
serve un fronte comune, saldo e dialogante.
Non servono divieti assoluti o permissività disorientanti.
Serve una comunità educativa che ascolta, osserva, si interroga e cresce insieme.

Nel prossimo articolo parleremo proprio del ruolo delle attività extra-scolastiche: in che modo sport, arte, musica e laboratori possono contrastare gli effetti dell’eccesso di digitale e offrire ai bambini spazi reali di espressione e benessere.

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