Tra schermi, app e video: quando la tecnologia può arricchire (e quando rischia di distrarre)
“Durante il corso di inglese usano sempre i tablet.”
“Allo sport filmano le lezioni e poi gliele fanno riguardare.”
“Anche al laboratorio di arte, invece di disegnare, guardano tutorial.”
Nel tentativo di rendere le attività extracurricolari più moderne, coinvolgenti o “al passo coi tempi”, la tecnologia sta entrando anche in contesti che, un tempo, erano completamente analogici.

E se da un lato può offrire spunti interessanti e strumenti utili,
dall’altro rischia di impoverire proprio ciò che rende queste esperienze così preziose: la concretezza, il corpo, l’incontro, la lentezza.
Quali sono i rischi di un uso eccessivo della tecnologia anche nelle attività “del tempo libero”?
1. Perdita del contatto diretto con l’esperienza
Guardare un video su come si danza non è come danzare.
Osservare un disegno digitale non è come disegnare con le mani.
2. Sovraccarico di stimoli digitali anche nei momenti di decompressione
Le attività extrascolastiche dovrebbero offrire una pausa dal digitale.
Se invece lo ripropongono, manca la vera alternanza.
3. Dipendenza dal modello perfetto o già pronto
Tutorial, esempi, modelli digitali rischiano di soffocare la creatività spontanea.
Il bambino può sentirsi inadeguato o poco originale.
4. Riduzione del piacere corporeo e sensoriale
Tutto ciò che coinvolge mani, piedi, odori, materiali, movimento…
svanisce se l’esperienza si trasforma in fruizione passiva.
Quando invece la tecnologia può essere un alleato?
1. Se viene usata come strumento di supporto, non di sostituzione
- Registrare un allenamento per osservarne i progressi
- Usare una canzone per esercitarsi nella pronuncia
- Proporre un’app per allenare la memoria musicale
Mai al posto dell’esperienza, ma accanto ad essa.
2. Se è inserita con intenzionalità educativa
- Con obiettivi chiari
- In momenti ben definiti
- Con spiegazioni e accompagnamento
Non come “riempitivo” o facilitazione passiva.
3. Se favorisce la partecipazione e la motivazione
Un gioco interattivo può essere utile per stimolare l’interesse,
ma deve essere un punto di partenza per l’azione reale, non un punto di arrivo.
Cosa possono fare i genitori?
1. Informarsi su come viene usata la tecnologia nei corsi
Chiedere con curiosità, non con giudizio:
- “Qual è il ruolo del tablet in questa attività?”
- “Quanto spazio viene lasciato all’esperienza diretta?”
2. Condividere eventuali perplessità con educatori e istruttori
Il dialogo è sempre preferibile al silenzio o al disaccordo implicito.
3. Proporre attività completamente offline in altri momenti
- Passeggiate
- Laboratori manuali casalinghi
- Giochi in natura
Bilanciare ciò che è digitale con ciò che è tangibile.
4. Osservare il bambino
- È coinvolto?
- Racconta con entusiasmo?
- Chiede di tornare?
I segnali emotivi valgono più di qualsiasi teoria.
Equilibrio significa scelta consapevole, non rifiuto totale
La tecnologia non è “il male” da cui fuggire.
Ma non deve invadere ogni spazio, nemmeno quelli pensati per liberarsene.
Quando usata con misura e intenzione, può arricchire l’esperienza.
Quando diventa dominante, la svuota.
Il vero valore di un’attività extracurricolare non sta nello schermo, ma nel corpo che si muove, nella mente che si accende, nelle mani che creano, negli occhi che si incontrano.
E sono proprio queste le esperienze che possono riportare equilibrio in un mondo sempre più connesso.
Nel prossimo articolo ci concentreremo su un altro momento critico della quotidianità: i compiti a casa, e in particolare come gestire l’uso del digitale nello studio, distinguendo tra supporto e distrazione.